Ornospade, Vienna, van Ghelen, 1727

 ORNOSPADE
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nella cesarea corte per il nome gloriosissimo della sacra, cesarea e cattolica real maestà Carlo VI, imperadore de’ Romani sempre augusto, per comando della sacra, cesarea e cattolica real maestà Elisabetta Cristina, imperadrice regnante, l’anno MDCCXXVII.
    La poesia è del signor Apostolo Zeno, poeta ed istorico di sua maestà cesarea e cattolica. La musica è del signor Antonio Caldara, vicemaestro di cappella di sua maestà cesarea e cattolica.
    Vienna d’Austria, appresso Giovanni Pietro van Ghelen, stampatore di corte di sua maestà cesarea e cattolica.
 
 ARGOMENTO
 
    Ornospade, capitano valorosissimo d’Arsace Artabano, terzo di questo nome, re de’ Parti, fu ingiustamente esiliato dal re, il quale si era invaghito di Palmide, principessa del real sangue degli Arsacidi e amante di Ornospade. Questi si ricoverò in Roma, appresso l’imperadore Tiberio, e utilmente militò per lui nella guerra dalmatica. Erano anche in Roma in quel tempo i figliuoli di Fraate IV, già re de’ Parti, per soprannome il Crudele, sotto la protezione di Tiberio, il quale fece altresì qualche sforzo per rimetterli sul trono paterno, di che si stava Artabano in non poco timore. Il soggiorno di Ornospade in Roma non fu inutile al suo re; ma dopo qualche tempo determinò di tornarsene nelle provincie dell’impero partico e intervenne a favor di Artabano nella guerra che questi avea contro di Anileo, suo ribelle che gli aveva rivoltata contro la Mesopotamia, a lui data in governo, e che dopo vari successi trovavasi in Carre, città delle principali di quella provincia, assediato da Mitridate, altro generale di Artabano, il quale poscia gli diede in moglie una sua figliuola, di cui la storia ci tace il nome e ch’io chiamo con quel di Nisea. All’esercito venne anche lo stesso re, il quale, in progresso di tempo, rimise in sua grazia Ornospade e diedegli il governo della Mesopotamia, dopo la morte di Anileo che in quella guerra vi perdette la vita. Il fondamento di questi successi, parte veri e parte verisimili, può vedersi in Tacito, Annali, libro VI.
 
 PERSONAGGI
 
 ARSACE ARTABANO re de’ Parti, amante di Palmide
 PALMIDE principessa del real sangue degli antichi Arsacidi, amante di Ornospade
 NISEA figliuola di Artabano, amante di Ornospade e promessa sposa di Mitridate
 MITRIDATE generale di Artabano, amante di Nisea e amico di Ornospade
 ORNOSPADE già favorito e generale di Artabano, poi esiliato da lui, amante di Palmide
 ANILEO governatore della Mesopotamia, ribelle di Artabano e nemico di Ornospade
 VONONE confidente di Palmide
 GERONZIO capitano di Anileo
 
    La scena è in Carre, città della Mesopotamia, e nelle sue vicinanze.
 
 COMPARSE
 
    Di ufficiali parti, di arcieri e di soldati parti, di soldati medi, di soldati mesopotami, paggi con Palmide, paggi con Nisea.
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: veduta di città con porta chiusa e con mura e torri, ingombrate nell’alto da soldati, campagna piena di cadaveri e di macchine rovesciate, alloggiamenti in lontano, sol che tramonta; campo de’ Parti illuminato di notte.
    Nell’atto secondo: camera con poggiuolo nella facciata; giardino.
    Nell’atto terzo: atrio di prigioni con sotterranea; antisala; atrio con la statua di Nemesi che poi dà luogo alla veduta di altra scena magnifica.
    Le scene furono rara invenzione del signor Giuseppe Galli Bibiena, primo ingegnere teatrale e architetto di sua maestà cesarea e cattolica, e del signor Antonio, suo fratello, secondo ingegnere teatrale di sua maestà cesarea e cattolica.
 
 BALLI
 
    In fine dell’atto primo: di schiavi indiani.
    In fine dell’atto secondo: di lavoratori del giardino.
    In fine dell’atto terzo: di nobili ufficiali parti.
    Il primo e ’l terzo ballo furono vagamente concertati dal signor Simone Pietro Levassori della Motta, maestro di ballo di sua maestà cesarea e cattolica. Il secondo ballo fu altresì vagamente concertato dal signor Alessandro Philebois, maestro di ballo di sua maestà cesarea e cattolica, con l’arie per li detti balli del signor Niccola Matteis, direttore della musica instrumentale di sua maestà cesarea e cattolica.